Blue Dawn «Blue Dawn» (2011)

Blue Dawn «Blue Dawn» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
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1965

 

Band:
Blue Dawn
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Titolo:
Blue Dawn

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Monica Santo - vocals
Paolo Cruschelli - guitars
Enrico Lanciaprima - bass, vocals
Andrea Di Martino - drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Blue Dawn il cui omonimo album è registrato e masterizzato da Tommy Talamanca (chitarrista degli storici Sadist), che si occupa anche di alcune parti di tastiera, esce nientemeno che per la selettiva ed elitaria Black Widow; per chi non conoscesse la label, è importante sapere che seleziona soltanto band che si occupano di mantenere vivo l'interesse per un certo tipo di rock occulto od esoterico, mescolato talvolta con parti di doom metal primordiale (Black Sabbath, per intenderci) e progressive anni '70. Una presa di posizione coraggiosa che di recente, con la riscoperta di sonorità vintage, sta forse richiamando più interessati; e noi ci auguriamo che possa continuare.
Tornando ai Blue Dawn, il gruppo assume un assetto basilare, che vede come front(wo)man una figura femminile (Monica Santo) , tipica di diversi progetti del passato, vedi Jacula, oppure gli inglesi Coven, ma anche di formazioni contemporanee tipo i canadesi Blood Ceremony; supportata da il trio fondamentale del rock: chitarra, basso e batteria, più il saltuario aiuto di figure esterne che si occupano di strumenti più ricercati, come il sassofono, la fisarmonica e il sintetizzatore. La loro traccia più imponente è “Deconstructing People”, posta in chiusura dell'album, otto minuti di sensazioni ancestrali, di horror rock che sfumano in una lunga coda particolarmente legata al progressive e che ricorda non poco le movenze della band Black Widow; guidata da un sassofono romantico e notturno, su un tappeto di tetri organi tra i tristi sospiri della fisarmonica. Un pezzo davvero peculiare e carico di pathos, la cui unica vera pecca (che è un po' quella di tutto il lavoro) è la voce di Monica, anche se limitata alla sola prima parte della traccia, fallisce nel tentativo di risultare evocativa o forse anche solo manieristica; non sto parlando di incompetenza, ma di una prova per certi versi acerba, che non si incastra alla perfezione con la musica.
Il resto del disco si muove sulle medesime coordinate e rimane un po' in ombra al cospetto di una traccia così estesa e corposa, ma offre comunque dei momenti piacevolmente riusciti ed interessanti, tra evocazioni orrorifiche e un hard rock decadente d'annata (e dannato!); tra le più interessanti, la gotica “Shattered Illusions” in cui la voce è ben più amalgamata che altrove e “In My Room”, più metal oriented, con doppia cassa e un intrigante ed atmosferico assolo di chitarra. Da tenere d'occhio.

Track by Track
  1. Crossing The Acheron 65
  2. The Hell 65
  3. Inner Wounds 60
  4. Hypnotized By Fire 60
  5. Shettered Illusions 75
  6. In My Room 70
  7. A Stange Night 70
  8. Dead Zone 70
  9. That Pain 60
  10. Deconstructing People 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

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